saku83 Posted 21 December 2007, 08:08 Report Share Posted 21 December 2007, 08:08 CANTO DEL CIELO PEDUTO Titolo originale: Sora yume no uta Trad: Il canto del cielo di sogno Titolo per l'Italia: Il canto del cielo perduto Autrice: Yuana Kazumi Casa editrice: Star comics Collana: Kappa extra Prezzo: 4,20 euro Inizio pubblicazione: Giugno 2007 Volumi: 1 Distribuzione: fumetteria e online Trama: I primi tre capitoli del volume unico "Canto del Cielo Perduto" hanno come protagonista Ciel, un vecchio (per quanto l'aspetto sia quello di un ragazzino) modello di androide di proprietà della Narise Corporation, società specializzata in robotica, il cui anziano proprietario si è fatto promotore del progetto di riportare gli esseri umani - confinati sottoterra in città che riproducono l'antico habitat terrestre - sulla superficie del pianeta per rivedere il cielo. Ciel, che è in realtà uno sbant (Specified Biobehavioral Android New Type), un robot costruito prima che la grande guerra costringesse gli esseri umani a rifugiarsi nel sottosuolo, sembra essere stato modificato per divenire un "modello da compagnia": assiste infatti il proprietario della Narise Corporation, costretto su una sedia a rotelle, e nel tempo libero tiene compagnia alla nipote di quest'ultimo, la giovane Mana, scelta per succedere al vecchio nella presidenza dell'istituto scientifico creato per studiare soluzioni al problema del ritorno in superficie. D'altronde l'androide, che tende a danneggiarsi con grande facilità, andando in "tilt", si rivela perfetto per il compito, possiede infatti la peculiare caratteristica di produrre ologrammi quando canta, proiettando i propri ricordi della superficie terrestre, e pur non essendo in grado di riprodurre la tanto agogniata - da Mana e dal nonno - immagine del cielo, infonde in chi ascolta il suo canto gioia e meraviglia. Ciel, dotato di pazienza e gentilezza, si attira e ricambia l'affetto di Mana e del nonno; egli sembra infatti comprendere le aspirazioni degli altri esseri viventi e soffrire del loro dolore: portato nel sottosuolo dal figlio del proprietario della Narise Corporation ha sopportato i maltrattamenti che il padre di quest'ultimo gli aveva riservato all'inizio perchè sconvolto dalla perdita del figlio, morto a seguito dell'impresa, fino a portare il vecchio ad amarlo come un nipote e a riconoscere in lui una "scintilla" che lo rende differente dagli altri robot. Liberato dai propri obblighi (robotici... il nonno arriva a dirgli che da quel momento lui non è più un "robot") ed esortato a vivere come più desidera, egli perde tuttavia la propria coscienza quando i genitori di Mana spingono giù dalle scale il nonno, perchè indispettititi dalla decisione del vecchio di donare parte del suo patrimonio all'istituzione di ricerca da lui fondata. Mentre il figlio dell'uomo e la moglie sono intenti a discutere su come attribuire il delitto al robot, Ciel, sconvolto dalla vista del sangue e dalle parole che sente, ricorda parte del proprio passato: l'immagine dei corpi e il sangue degli uomini da lui trucidati e gli ordini di non risparmiare nessuno ricevuti durante l'ultima grande guerra in superficie. Il robot perde il controllo e torna dunque a prevalere il programma originario che lo faceva funzionare: di fronte ai genitori di Mana atterriti dal cambiamento del robot e spaventati dalla compresione di ciò che hanno davanti, Ciel torna ad essere lo sbant progettato come arma finale di distruzione (gli appare sulla fronte il marchio che contraddistingueva gli androidi più pericolosi), si segna il viso col sangue e uccide i due. Rimane quindi bloccato di fronte alla scena fino a che l'arrivo di Mana e l'urlo che la ragazza lancia vedendo i genitori trucidati non lo risvegliano; di fronte a Mana che sconvolta, mentre cercano di allontanarla da lui, continua a rivolgergli le parole "non sei stato tu, vero? Non puoi essere stato tu!", Ciel si nasconde il viso tra le mani e scappa. La fuga termina in un vicolo: dopo aver urtato un bidone di rifiuti, l'androide cade e giace per terra sfinito fino a che una ragazzina coi capelli corti gli si avvicina chiedendogli dove andasse così di corsa, alla domanda, dopo essersi fermato a riflettere, Ciel risponde dicendo: "a vedere il cielo con Mana". La ragazzina colpita dagli occhi di Ciel, che le ricordano il cielo che non ha mai visto, lo porta quindi a casa sua mentre in città inizia la caccia al robot assassino. A casa di Iku (così si chiama infatti la ragazzina) Ciel conosce Yu, fratello di Iku, e Jam; Jam vorrebbe diventare un pilota come lo era stato il nonno, per volare nel cielo, mentre Iku sogna di scrivere una canzone che parli del cielo, entrambi dunque accolgono a braccia aperte Ciel che sembra condividere il loro desiderio di conoscere quel cielo che non hanno mai visto. Più diffidente si dimostra invece Yu, che sembra considerare il sogno della sorella e dell'amico irrealizzabile, ed è l'unico ad accorgersi che sulla giacca di Ciel (che nel frattempo ha rivelato ai nuovi amici di essere un androide) sono presenti delle macchie simili a sangue; tuttavia anche Yu, che ha seguito la sorella nelle piazze su cui i ragazzi si esibiscono cantando per raccogliere fondi necessari a finanziare il loro sogno, dopo aver ascoltato la canzone di Ciel e aver visto la proiezione dei suoi ricordi, rimane profondamente colpito. Iku, entusiasta per gli ologrammi di Ciel, gli chiede se è in grado di mostrarle il cielo, ma Ciel, a cui la domanda ha riportato in mente Mana, risponde di non essere mai stato in grado di farlo perchè la sua memoria dopo la riprogrammazione è rimasta danneggiata. Iku gli chiede di Mana e del nonno, ma nel parlare del nonno e nel ricordare la sua morte Ciel diventa triste ed assente. Nella piazza però compare la polizia che si mette ad inseguire i ragazzi, i quali fuggono temendo di aver fatto qualcosa di male. Ciel si "scarica" durante la fuga ed è così Yu a doverlo portare in spalla mentre la polizia gli urla dietro che quello è un robot killer e che devono fermarsi e consegnarlo. Yu rimane profondamente turbato da ciò che ha sentito, e giunto a casa dce agli altri che dovrebbero lasciar perdere Ciel e consegnarlo ai poliziotti, ma la sorella e Jam non lo ascoltano e cercano invece fra le cose dell'androide un indizio riguardo alla sua provenienza per portarlo dove possa essere ricaricato. Trovato l'indirizzo, con Ciel in spalla, vi si recano, ma qui trovano ad attenderli l'androide Ar ® e la polizia avvertita da Yu, i quali ingiungono ai due ragazzini di consegnare il robot assassino. Nel frattempo Ciel esce dalla modalità "risparmio energetico" e viene affrontato da Ar ®, il quale rinfacciandogli l'uccisione dei genitori di Mana lo porta a "risvegliarsi" ancora una volta: sulla fronte di Ciel compare il segno dell'arma finale e i suoi occhi tornano ad essere quelli freddi di un assassino spietato. Mana tuttavia non accetta la descrizione di Ciel fatta da Ar ® ed inizia a cantare la canzone dell'androide, urlandogli che aveva promesso di andare a vedere il cielo con Mana; le parole e il canto della ragazzina scuotono nel profondo Ciel, riportandolo alla coscienza ed spingendolo ad intervenire proprio nel momento in cui Ar ® stanco della resistenza di Iku sta per colpirla. Ciel blocca il colpo di Ar ® e gli dice di aver fatto una promessa (quella di vedere il cielo) che vuole mantenere e quando Ar ® gli domanda chi gli abbia ordinato di vedere il cielo, gli risponde che non è un ordine ricevuto ma un proprio atto di volontà. Ar ® rinfaccia quindi a Ciel di essere un modello difettoso dal momento che i robot non hanno volontà propria ma Ciel rivendica come motivo di orgoglio il fatto di essere difettoso se questo significa prendere le proprie decisioni. I due robot si affrontano dunque e Ar ® scaglia verso Ciel un colpo mortale da cui Ciel si salva solo grazie all'intervento di Yu, Iku e Jam che lo buttano a terra evitandogli l'impatto, mentre Ar ® resta a terra completamente scarico. Ciel e i suoi amici entrano quindi in casa e qui trovano Mana, ma quando l'androide le si rivolge non viene riconosciuto; come infatti spiega loro il dottor Hagino - uno dei programmatori della N.C. - la ragazza ha perso la memoria per lo shock di aver saputo Ciel colpevole dell'uccisione dei genitori. Di fronte ai ragazzini che protestano la buona fede di Ciel, Hagino dice loro che l'androide che loro difendono non è differente dalla macchina offensiva che egli porta sulla spalla e che ha attaccato Jam quando si è avvicinato troppo al dottore. La cosa migliore sarebbe distruggere davvero Ciel dato che l'eliminazione del programma letale che ne è la base equivarebbe comunque a segnarne la fine. Come se la distruzione di Ciel e la fine dei sogni dei ragazzini coincidessero, Hagino porta Mana, Ciel e gli altri in cima all'impianto costruito dalla Narise Corporation e qui mostra loro il cielo; dalla cupola trasparente però Ciel e gli altri non sono in grado di vedere altro che oscurità: l'aria della superficie è infatti densa per gli agenti inquinanti, il cielo non esiste più, e Mana, che è successa al nonno a capo dell'istituto, ha deciso di cancellare il progetto di ricerca per riportare le cose allo stato originario. Lei stessa dice a Ciel che l'idea di voler rivedere il cielo non è altro che un bel sogno. Di fronte alla mancanza di rassegnazione di Iku che rifiuta di credere all'impossibilità da una parte di ripristinare il cielo e dall'altra di poter vivere come un uomo per Ciel, Hagino invita i ragazzi ad oltrepassare la porta della cupola e a verificare, a costo della loro vita in quell'aria letale, se egli ha mentito. preso da: shoujoinitalia.net Cosa ne pensate di questo manga? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Trunks02 Posted 27 December 2007, 22:21 Report Share Posted 27 December 2007, 22:21 Non mi attira più di tanto Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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