Kakashi Ninja Copia Posted 14 April 2009, 18:29 Report Share Posted 14 April 2009, 18:29 [PSP] Star Ocean: First Departure Star Ocean: First Departure L'EVOLUZIONE DELLA SPECIE Si comincia e nulla è più come lo si ricordava. Star Ocean: First Departure accoglie con un inedito filmato in stile anime, realizzato da I.G Production, e sorprende con uno strano connubio di sfondi prerenderizzati, ambienti tridimensionali e sprite, che rimanda inevitabilmente a Star Ocean: The Second Story, il secondo capitolo della saga. La grafica bidimensionale originale è un lontano ricordo. Il risultato è simile a quello di molti altri giochi di ruolo sviluppati per PlayStation: i paesaggi sono dettagliati, ma statici e privi di qualsivoglia possibilità di interazione; gli sprite sono piacevoli, si amalgamano con gli sfondi, ma cozzano con la mappa tridimensionale. Complessivamente non ci si può lamentare, ma forse una soluzione più fedele all’impianto originale sarebbe stata preferibile. La struttura di gioco, invece, non è mutata granché. La World Map è un’aggiunta gradita, l’interfaccia e i menu sono stati rifiniti e aggiornati con alcune funzioni appartenenti ai capitoli successivi della serie, mentre la dinamica di fondo è quella di sempre: visita un villaggio, esplora un dungeon, ritorna al punto di partenza, attraversa la mappa, raggiungi una città, affronta un nuovo dungeon e via di questo passo. Il sistema di combattimento è stato perfezionato e i rallentamenti sono un lontano ricordo. Si comanda un solo personaggio fra un party schierato composto da un massimo di quattro combattenti, ma si può scegliere in qualsiasi momento chi impersonificare; si affrontano gli avversari in tempo reale, alternando colpi semplici ad attacchi speciali o magie che richiedono un tempo variabile di preparazione prima di essere lanciate. Le battaglie sono sicuramente uno dei punti di forza del gioco: furiose, frenetiche e coinvolgenti anche grazie a una frequenza di attacchi casuali non invasiva. LA VECCHIA SCUOLA NON TRADISCE Star Ocean: First Departure è un gioco di ruolo prima maniera. Giocandolo si riassapora il gusto dei 16 bit e si rivive l’epoca in cui la scuola giapponese era in piena espansione e non risentiva del confronto con lo stile occidentale. Di questo non si può che gioire, a meno di non essere intolleranti agli stilemi che caratterizzano i vecchi classici. La storia proposta è interessante, ma la narrazione si sviluppa a singhiozzo e propone pochi eventi chiave: nonostante non si impieghino più di venticinque, trenta ore prima di completare l’avventura, infatti, non è raro dimenticarsi del motivo per cui si sta combattendo. I personaggi principali non sono tutti uniformemente caratterizzati (alcuni di quelli ottenibili verso la fine del gioco non godono nemmeno di una storia propria) e sono per lo più stereotipati; i dialoghi non colpiscono per profondità e spessore, le animazioni dei personaggi durante gli stessi non sono particolarmente interessanti, il doppiaggio non esalta. Eppure Star Ocean: First Departure coinvolge dall’inizio alla fine. I dungeon sono ben strutturati: non ci sono trappole, enigmi o altri elementi particolari, ma abbondano i bivi, le sezioni nascoste e i segreti da scoprire. La scansione degli eventi è lineare, ma alla fine della storia si può arrivare attraverso qualche percorso alternativo, la World Map annovera delle locazioni bonus da scovare, ci sono diversi personaggi da inserire nel party e le sequenze di dialogo da attivare prima di entrare nelle città sono una piacevole nota di interesse: influiscono sul finale del gioco e rafforzano il legame fra i diversi personaggi. Rispetto alla versione originale il backtracking non è diminuito e resta uno dei principali difetti del gioco, si segnala però una migliore distribuzione dei punti esperienza con la quale si è resa quasi del tutto nulla la necessità di potenziarsi fra un dungeon e l’altro. IN COSA MI SPECIALIZZO OGGI? Dove Star Ocean: First Departure eccelle è nella creazione degli oggetti, una pratica tanto coinvolgente quanto inutile, purtroppo, ai fini del completamento del gioco. Ogni personaggio può imparare una serie di abilità attraverso l’ottenimento di punti esperienza da distribuire nelle categorie disponibili. Dalla pittura, alla cucina, alla fabbricazione di armi, passando per l’alchimia, la divinazione, il furto, fino ad arrivare a discipline da svolgere singolarmente o in gruppo, sono centinaia le possibilità offerte. Non di rado capiterà di avviare il gioco solo per spendere un paio di ore a comprare le materie prime necessarie per ottenere la pietanza più gustosa, l’arma definitiva o qualche oggetto rarissimo da indossare. Come dicevamo, il lavoro sugli oggetti è praticamente inutile, visto che si può arrivare a sconfiggere il boss finale senza creare nulla. Anzi, molto spesso l’ottenimento di oggetti troppo potenti causerà una drastica diminuzione del livello di difficoltà. Tuttavia, se si vogliono affrontare i dungeon più complessi e sconfiggere i nemici segreti più agguerriti (alcuni dei quali sbloccabili solo attraverso l’approfondimento di alcune discipline), non ci si potrà dispensare dal dedicare parecchie ore allo sviluppo delle abilità di ciascun personaggio. Uno sforzo che non richiede alcuna fatica. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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