Not_4_You Posted 7 February 2009, 14:38 Report Share Posted 7 February 2009, 14:38 Burnout Paradise La versione testata è quella per PlayStation 3. Quando è approdata oramai nel lontano 2001 su PlayStation 2, la serie di Burnout ha creato quasi un genere a se stante, andandosi ad innestare nei racing arcade e puntando l'accento sugli scontri, la frenesia e l'alta adrenalina provocata da queste pratiche. La prima incarnazione per le console attuali, Burnout Revenge, non ha riscosso grande successo dal punto di vista delle vendite e soprattutto di critica, anche perchè legata a meccaniche e ad un comparto tecnico propri della passata generazione. Quale ricetta migliore quindi del buttare tutto nel cestino e ricominciare da zero? Dopo aver provato a fondo Paradise, non possiamo fare altro che concordare con la scelta adoperata dai ragazzi di Criterion, gli sviluppatori del gioco. Benvenuti in Paradiso! Le innovazioni apportate da Burnout Paradise si avvertono fin dalle primissime battute, quando la voce di Crash FM, rigorosamente in Italiano (il gioco è completamente localizzato nel nostro idioma) ne illustra le caratteristiche principali e cosa è possibile fare a Paradise City, città fittizia costruita per l'occasione, estesa e ricca di salti, scorciatoie, strade alternative e chi più ne ha ne metta. Il passaggio al gioco vero e proprio è indolore, l'interfaccia sembra apparentemente non esserci, e si comincia con a disposizione una macchina, presa dallo sfasciacarrozze, che può essere immediatamente riparata in alcuni punti della mappa. Fin da subito è quindi possibile esplorarla in toto, secondo un concetto di free roaming caro a produzioni di altro genere e che permette di familiarizzare immediatamente con i controlli e con la sua morfologia, davvero complessa e che denota una cura maniacale sotto ogni aspetto. Sull'idea di rendere l'esperienza di gioco sempre più integrata e priva di interruzioni, per prendere parte alle prime competizioni non bisogna selezionare nessun menu, ma basta invece posizionarsi in prossimità di un semaforo e premere a velocità ridotta i tasti R2+L2 per cominciarne una, la cui tipologia è indicata sulla parte in basso a destra dello schermo. Quella più classica è la gara contro altri sette avversari, che si svolge solitamente da un punto A ad un punto B e va necessariamente portata a termine in prima posizione, interessante poi è la modalità "Uomo nel mirino", dove tre o più macchine gestiste dalla CPU cercheranno, con un'ottima intelligenza artificiale tra le altre cose, di impedire il raggiungimento di un checkpoint da parte del giocatore prima che venga distrutto. Non manca "Furia Omicida" dove invece bisogna incanalare un numero prefissato di Takedown agli avversari entro un tempo limite, che varierà in base al tipo di patente posseduta. La progressione nel gioco è infatti affidata ad una sorta di schema a punti, che porta alla promozione di grado e mette a disposizione eventi di difficoltà crescente e una nuova macchina. Le restanti (sono in tutto 75) possono essere acquisite dopo essere state scovate per lo scenario di gioco e infliggendo loro un bel takedown; verranno quindi inviate allo sfasciacarrozze e potranno essere utilizzate in qualsiasi momento. Si dividono infine in tre grosse categorie, quelle aggressive, veloci e da stunt, che hanno come facilmente intuibile differenti doti di agilità, pesantezza negli scontri e così via. Proprio le prove stunt sono tra quelle più divertenti, perchè bisogna sfruttare i numerosi salti presenti, le scorciatoie e il turbo per accrescere velocemente il proprio punteggio e raggiungere quindi quello necessario a completare la prova con successo. Ma non è finita qui, premendo i tasti L1 e R1 in qualsiasi momento è possibile prendere parte alla prove spettacolo, nella quali bisogna distruggere, letteralmente saltando, più macchine possibili, allo scopo di guadagnare soldi e superare il record di ogni strada. Non mancano eventuali moltiplicatori che si ottengono eliminando gli autobus presenti per le strade di Paradise City. E ancora, posizionandosi all'inizio o alla fine di una strada, partirà un cronometro teso a registrare il miglior tempo su quel tratto, una sorta di Time Trial rivisto in chiave inedita, sempre sull'altare della massima integrazione per il giocatore. Queste ultime due modalità vanno ad innestarsi in una serie di classifiche, sia offline che online, facilmente accessibili mediante la pressione della croce digitale superiore del pad, che, nota di cronaca, in versione Dualshock 3 supporta la vibrazione e lo fa anche bene. Criticabile però è la mancanza della possibilità di riconfigurare i tasti di gioco, cosa sempre gradita in un gioco di corse, e quindi bisogna "accontentarsi" dei dorsali inferiori per acceleratore e freno, e del quadrato per quello a mano. Impatto e grafica La vera protagonista del gioco, a nostro modo di vedere, è proprio la mappa, perchè mette a disposizione una moltitudine di possibilità e offre passaggi estremamente variegati, che spaziano da zone costiere piuttosto che montagnose, le quali grazie ad un sistema completo di obiettivi suggeriscono di dilettarsi nell'attraversare cartelloni pubblicitari, scovare tutti i salti o le scorciatoie disponibili. Insomma, c'è sempre qualcosa da fare, e tutto in assoluto divertimento e frenesia, che in Paradise è ancora accresciuta dal perfetto sistema di controllo e dal comparto grafico. Sessanta fotogrammi al secondo inamovibili, un senso di velocità eccezionale, una profondità visiva perfetta e tanti dettagli sono il biglietto da visita tecnico della produzione Criterion, che si fregia anche di un ottimo comparto sonoro, soprattutto per quanto riguarda la riproduzione dei motori dei bolidi e degli scontri. Se analizziamo nel dettaglio certo si nota qualche magagna come un numero di poligoni non impressionante o texture oneste e nulla più, ma l'impatto complessivo è assolutamente ottimo, soprattutto perchè curato con mestiere negli aspetti più importanti per un gioco del genere. Proprio per la sua natura incentrata sull'estrema libertà, all'inizio risulta piuttosto caotico destreggiarsi per la mappa e soprattutto portare a termine vittoriosamente alcune tipologie di gare, perchè tante sono le strade, le scorciatoie e la velocità altissima rischia di provocare molti scontri se non si conosce bene il percorso. La curva di apprendimento, oseremmo dire stranamente per la tipologia di gioco, risulta essere quindi piuttosto lunga, ma sicuramente soddisfacente col passare delle ore di gioco. Un secondo problema risiede proprio nel fatto che non c'è nessuna opzione per ripartire immediatamente in una competizione persa, ma bisogna ritornare al punto di partenza che spesso rischia di trovarsi a minuti di distanza dal punto attuale. Vero è che il concetto di Burnout Paradise è quello di prendere parte a competizioni che si trovano in loco per poi ritornare a quelle perse in precedenza in un secondo momento, ma egualmente un'opzione del genere non avrebbe scontentato nessuno, anzi. Anche online! La naturale estensione per un gioco del genere è la componente online, alla quale è possibile accedere in maniera assolutamente trasparente mediante la pressione della freccia digitale destra. In questo caso si può gareggiare con le persone presenti nella propria lista amici, creare ex novo la propria gara da un punto all'altro e anche salvarla per un uso successivo, oppure prendere parte ad una delle competizioni disponibili, che rappresentano un sottoinsieme di quelle offline. In questo senso ci saremmo aspettati di più; inoltre proprio perchè in Paradise le cose migliori si hanno interagendo con la mappa anche offline, la modalità online, seppur divertente e con diverse statistiche a corredo, non aggiunge molto all'esperienza di gioco. Come note positive ci sono un lag praticamente assente (ma è da confermare non appena il gioco sarà disponibile nei negozi nei prossimi giorni) e l'uso interessante e simpatico della PlayStation Eye (e dell'equivalente Live Vision Camera su Xbox 360) per scattare la foto per la propria patente e inviare la propria istantanea agli altri giocatori in seguito ad esempio all'aver subito un Takedown, caratteristica tesa sicuramente ad aumentare il senso di immedesimazione, complicità e divertimento con gli altri avversari umani. Immancabile infine la presenza per la chat vocale. [Da Multiplayer] [Voto Multiplayer 9] Screen: Requisiti Requisiti minimi Versione PC di Burnout Paradise: The Ultimate Box Windows XP / Vista Processore Windows XP: 2,8Ghz o superiore / Vista: 3,2 Ghz o superiore Memoria RAM : 1 Gb (XP) / 1,5 Gb (Vista) Schdea Grafica con 128 Mb di memoria compatibile con Shader Model 3.0 4 Gb di spazio disco disponibile Scheda audio compatibile con DirectX 9.0c Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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