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Guerra in Libia


Shinigami_Eru
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Apro questo topic per tutti coloro che fossero interessati a discutere ed aggiornarsi riguardo la situazione che in questo periodo ha coinvolto molti paesi del nord Africa come Egitto, Tunisia e Libia.

In quest'ultimo, però, è già scoppiato un vero e proprio conflitto e la maggior parte dei miei post riguarderanno appunto la questione libica.

 

Primo giorno di guerra:

 

È partito alle 17,45 l'attacco militare contro l'esercito di Gheddafi, con raid aerei della forza francese e una pioggia di missili sparata dalle navi Usa. La risposta del Colonnello non ha tardato ad arrivare. «Colpiremo obiettivi militari e civili nel Mediterraneo», ha minacciato.

L'attacco ha distrutto blindati, carri armati e obiettivi sensibili a Zuwarah, Tripoli, Sirte e Bengasi.

In serata è scattata anche l'operazione "Odissea all'alba", guidata dal Pentagono: 110 missili sono stati lanciati dalle navi Usa e dai sottomarini britannici, per sfiancare la contraerea di Gheddafi. Oltre agli Usa sono coinvolti Gran Bretagna, Francia, Italia e Canada. A capo degli interventi americani, il generale Carter Ham.

Secondo fonti francesi coperte da anonimato gli attacchi aerei sulla Libia, sono ''coordinati'' da un quartier generale americano con base in Germania.

L'emittente araba Al Arabiya ha parlato anche di caccia italiani impegnati della missione: notizia smentita dal governo di Roma. Una volta neutralizzata la contraerea libica, entreranno in funzione i caccia alleati per sorvegliare la no-fly zone.

 

I JET FRANCESI. Mentre il capo dell'Eliseo scandiva le battute finali al summit di Parigi, i jet francesi sorvolavano già la città libica in ricognizione. Silvio Berlusconi ha traquillizzato: «Non ci sono pericoli per i missili libici in Italia, le forze armate hanno assicurato che la gittata è insufficiente. Per ora forniremo solo basi per i raid». In serata il capo della polizia Antonio Manganelli ha fatto innalzare il livello di attenzione sugli obiettivi sensibili, soprattutto alle frontiere. In serata sono state avvertite esplosioni anche a Tripoli ed è partito l'attacco dei missili cruise Usa, per sfiancare le difese aree libiche, e delle forze britanniche.

 

TORNADO A TRAPANI. Intanto caccia tornado italiani sono schierati nella base di Trapani. Il governo italiano ha confermato la sua messa a disposizione di uomini, basi e mezzi. La marina Usa ha schierato tre sottomarini nel Mediterraneo per preparare attacchi.

Nonostante l'annunciato stop dei bombardamenti del ministero degli Esteri libico, per tutta la giornata del 19 marzo, sono proseguiti raid e scontri: i ribelli hanno parlato di almeno 40 morti a Bengasi, rivendicando di aver, finora, respinto l'offensiva sia nella città, sia a Misurata.

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Penso che questo intervento militare non si risolva con l'eliminazione delle contraeree e che si arriverà ben presto ad una forza di terra che prenderà il controllo del paese, perchè sarebbe troppo bello ( e stupido) pensare che i grandi lascino ad un parlamento autonomo il controllo di un Paese così immischiato con l'occidente economicamente.

Cmq non credo che la durata di questo conflitto farà la fine dei due paesi dell'ex persia, secondo me si svolgerà tutto in un tempo molto breve.

p.s. bravo per aver aperto questo topic Shinigami_Eru!!

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Figurati, mi sentivo in dovere.

Quoto quello che hai detto e aggiungo che in questo senso la Francia si è dimostrata molto astuta, seppur molti considerano avventato l'attacco missilistico.

 

Aggiornamenti:

 

Tripoli sotto le bombe, all'alba del secondo giorno di «Odyssey Dawn», l'operazione militare in Libia della coalizione internazionale. Nella notte si sono susseguiti attacchi dal cielo e dal mare sulle coste del Paese nordafricano, colpito da una pioggia di missili per costringere il Colonnello Muammar Gheddafi al «cessate il fuoco».

 

ESPLOSIONI LUNGO LA COSTA - Ai raid, cominciati sabato a Bengasi, partecipano al momento Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Italia e Canada, gli altri due membri della coalizione internazionale, non hanno ancora preso parte attivamente agli attacchi. Ma il nostro Paese sta fornendo un importante supporto logistico attraverso la messa a disposizione della coalizione di sette basi militari. Poco prima dell'alba, un bombardamento ha preso di mira Tripoli e il dispositivo antiaereo nella capitale libica è entrato in azione. Il fuoco della contraerea è stato seguito da esplosioni e crepitio di armi automatiche. Il cielo della capitale è stato illuminato da traccianti e si sono udite frasi come «Allah è grande». Un aereo della coalizione ha sorvolato la zona a sud della città, dove si trova la residenza-caserma del Raìs a Bab al Azizia, stando a quanto riferisce un inviato dell'Afp che si trova in un hotel ad un chilometro dal bunker del Colonnello. Le esplosioni stanno continuando dunque nella capitale e lungo tutta la costa della Libia. Gli attacchi sono condotti da statunitensi, inglesi e francesi, per far rispettare alle truppe del leader libico la no fly zone sul Paese decisa dalle Nazioni Unite. Le forze di Gheddafi avrebbero bombardato nuovamente Bengasi, secondo quanto riportato da Al Jazeera. Citando fonti anonime, il canale satellitare ha parlato di fuoco dai tank e lancio di razzi.

 

CACCIA SPAGNOLI A DECIMOMANNU - In giornata si potrebbero alzare in volo dalla base di Decimomannu i caccia spagnoli giunti sabato in Sardegna. Attraverso un comunicato, il ministro degli Esteri libico ha fatto sapere che il regime chiede una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, spiegando di considerare nulla la risoluzione 1973 che impone la no fly zone sulla Libia, e ha annunciato che Tripoli non coopererà più nella lotta all'immigrazione clandestina. Ai raid delle forze alleate il Colonnello ha reagito fino a questo momento solo a parole con minacce gravissime: «il Mediterraneo - ha detto sabato sera attraverso un inusuale messaggio audio - è diventato un campo di battaglia». Il presidente del Parlamento Mohamed Zwei ha dichiarato che molti civili sono stati uccisi durante gli attacchi contro Tripoli e Misurata; ha inoltre ribadito che i ribelli sono appoggiati da Al Qaeda. Secondo la tv del regime, migliaia di libici si sono offerti come scudi umani attorno al bunker del Colonnello, mentre i morti per i raid occidentali, stando sempre alle fonti del regime, sarebbero almeno 48.

 

«CINA RAMMARICATA» - Sul fronte della diplomazia internazionale, il comitato dell'Unione africana sulla Libia ha chiesto lo «stop immediato a tutte le ostilità» in Libia. Membri del comitato avrebbero dovuto recarsi domenica a Tripoli ma non hanno ricevuto l'autorizzazione. E dopo la Russia, anche la Cina ha espresso il suo «rammarico» per gli attacchi della coalizione internazionale contro le truppe del Colonnello. Pechino, insieme a Mosca, entrambi membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con diritto di veto, si erano astenute al momento dell'approvazione della risoluzione 1973 che ha dato base legale all'intervento in Libia.

 

LA CONDANNA DEI TALEBANI - Dai talebani afghani arriva una condanna, senza minacce, delle «interferenze dell'Onu e dell'Occidente negli affari interni della Libia» perché esse «avranno conseguenze che sono contro gli interessi dei Paesi islamici». In un comunicato, il portavoce dei talebani rivolge anche un appello alla popolazione libica a prendere il controllo della crisi e a non permettere che altri gestiscano il suo futuro.

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ormai Gheddafi avrà vita breve, l'importante è che lo catturino o che lo facciano fuori...inoltre bisognerebbe avvallare l'ipotesi di congelargli in fondi visto che è ricchissimo e può finanziare in nuove armi/mercenari.

L'Italia fa parte dei paesi traditori, quindi tanto vale ormai di formare il classico "governo fantoccio per i primi anni" possibilmente LAICO, nel momento un cui terminerà il conflitto! In seguito rifaremo i trattati

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malgrado egli sia ricco nel suo arsenale possiede ancora i missili SCUD(non so se è scritto giusto) che sono missili talmente vecchi tanto che erano nuovi all'inizio della guerra Fredda....dicono che malgrado il denaro in suo possesso non abbia un'arsenale cosi potente da lanciare un attacco sulle nostre coste

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malgrado egli sia ricco nel suo arsenale possiede ancora i missili SCUD(non so se è scritto giusto) che sono missili talmente vecchi tanto che erano nuovi all'inizio della guerra Fredda....dicono che malgrado il denaro in suo possesso non abbia un'arsenale cosi potente da lanciare un attacco sulle nostre coste

 

Giusto, le coste più vicine italiane distano dala Libia dai 350 km in su. La massima gittata dei giocattoli libici (perchè sono giocattoli) è di "soli" 300 km. :lol:

Ma sono solo un piccolo numero di missili, la gran parte dell'arsenale a lunga distanza va dai 11 ai 35 km. Con tutta la flotta intenazionale, se Gheddafi scoreggia o minaccia di farlo lo facciamo secco. Un uomo inutile in meno...

Anzi lasciatemi dire una cosa, senza razzismo, ma spero proprio che quell'ebete di Gheddafi lasci questo mondo, così impara a rompere le balle a noi italiani che siamo SEMPRE stati fin troppo buoni e tolleranti. E' mai possibile che i limiti intenazionali delle acque nazionali sia 12 Km e per la Libia sia 14 Km? Ma chi diavolo sono loro? Inoltre possono far prigionieri i nostri pescherecci e noi accettiamo cani e porci? E' già tanto che non spariamo a vista sui barconi!

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Oggi entreranno in azione 8 aerei militari italiani ma non rappresenterà una dichiarazione di guerra dello Stato ha detto Napolitano, dato che siamo sotto un mandato dell'ONU. Mi stupisce che pertecipa anche un paese arabo , il Quatar.

Intanto il Rais sta cercando di distribuire armi di difesa alla popolazione, ma la cosa è ridicola se si pensa che vivono in un territorio desertico , pianeggiante e sono solo 6 milioni...altro che Iraq e Afghanistan che sono territori eterogenei.

Stiamo cauti però a non aprire un vaso di Pandora, la Persia e il Magreb stanno diventando una polveriera. Ora l'obiettivo principe è fare scacco matto a quel infame da tendopoli nel minore tempo possibile.

Secondo me entro 2/3 settimane si prenderà l'80% del controllo totale

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Mi stupisce che pertecipa anche un paese arabo , il Quatar.

 

se non sbaglio, ci partecipano anche gli Emirati Arabi....quindi so ben 2 paesi arabi a partecipare ai bombardamenti......quanto vorrei fare esplodere una bomba sotto il cu.. di Gheddafi....quel tizio è uno che proprio detesto...di un'arroganza unica! almeno Mubarak in Egitto ha lasciato il potere con dignità al contrario del Rais che è solo un vigliacco senza coraggio :ink:

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Mi stupisce che pertecipa anche un paese arabo , il Quatar.

 

se non sbaglio, ci partecipano anche gli Emirati Arabi....quindi so ben 2 paesi arabi a partecipare ai bombardamenti......quanto vorrei fare esplodere una bomba sotto il cu.. di Gheddafi....quel tizio è uno che proprio detesto...di un'arroganza unica! almeno Mubarak in Egitto ha lasciato il potere con dignità al contrario del Rais che è solo un vigliacco senza coraggio :ink:

 

Mubarak con i suoi "capricci" ha fatto parecchi morti, doveva lasciare prima ma meglio di niete.

Intanto là, è stato da poco votato un referendum costituzionale dove ha vinto il SI per il 77%, in poche parole il presidente del consiglio non può essere votato per più di due mandati di 4 anni e vengono limitati i poteri. gran passo!!

Cmq ripeto, l'importante è che non saltino al governo dei maledetti fondamentalisti e si rimanga nella laicità dello stato.

 

Gheddafi è un tiranno che attacca e uccide senza ritegno la propria gente, come è avvenuto pochi giorni fa in un ospedale libico. A quello gli auguro la fine che faceva fare Lord Draculia agli ottomani :dry: ...l'impalatura!

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Mi stupisce che pertecipa anche un paese arabo , il Quatar.

 

se non sbaglio, ci partecipano anche gli Emirati Arabi....quindi so ben 2 paesi arabi a partecipare ai bombardamenti......quanto vorrei fare esplodere una bomba sotto il cu.. di Gheddafi....quel tizio è uno che proprio detesto...di un'arroganza unica! almeno Mubarak in Egitto ha lasciato il potere con dignità al contrario del Rais che è solo un vigliacco senza coraggio :ink:

 

Gheddafi è un tiranno che attacca e uccide senza ritegno la propria gente, come è avvenuto pochi giorni fa in un ospedale libico. A quello gli auguro la fine che faceva fare Lord Draculia agli ottomani :dry: ...l'impalatura!

 

:ok: concordo!

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Il problema è che la comunità internazionale ci ha messo troppo a decidere questo attacco(mettendo in luce una disorganizzazione assurda)..Bisognava attaccare quando gheddafi era asserragliato a Tripoli, soprattutto per le modalità con cui viene gestito l'attacco, cioè solo con attacchi aerei e demandando le forze di terra ai ribelli..che nei momenti iniziali erano molto forti ma ormai sono rimasti pochi e quindi non so quanto possano fare..Inoltre la risoluzione ONU prevede solo bombardamenti "a difesa dei civili" e non per rovesciare direttamente il regime..quindi non potremo andare ad attaccare direttamente le basi di gheddafi, e gia alcuni dicono che i bombardamenti di adesso escono da quello che era consentito..Insomma è un bel casino questa guerra..

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Il problema è che la comunità internazionale ci ha messo troppo a decidere questo attacco(mettendo in luce una disorganizzazione assurda)..Bisognava attaccare quando gheddafi era asserragliato a Tripoli, soprattutto per le modalità con cui viene gestito l'attacco, cioè solo con attacchi aerei e demandando le forze di terra ai ribelli..che nei momenti iniziali erano molto forti ma ormai sono rimasti pochi e quindi non so quanto possano fare..Inoltre la risoluzione ONU prevede solo bombardamenti "a difesa dei civili" e non per rovesciare direttamente il regime..quindi non potremo andare ad attaccare direttamente le basi di gheddafi, e gia alcuni dicono che i bombardamenti di adesso escono da quello che era consentito..Insomma è un bel casino questa guerra..

 

guarda bene o male condivido quello che hai detto ma a mio avviso ci saranno dei cambi di strategia militare che porteranno l'esercito su terra. Dubito fortemente che l'occidente lasci la Libia a Gheddafi oppure "al caso" dopo la sua eventuale morte, il suolo della cirenaica e la vicinaza all'europa sono elementi troppo importanti!

 

cmq sono partiti 20 minuti fa sei caccia italiani, i tornado...fra non molto anche l'Italia farà parte dell'offensiva su Tripoli

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da quanto ho sentito, pare che i caccia inglesi siano stati costruiti da un impresa italiana per armi militari! in più sembra che possiediamo gli aerei di ultimissima generazione, i più avanzati al mondo.....mah voglio proprio vedere se è cosi!.....anche se preferirei non venissero mai usati

 

p.s ma su Gheddafi e suo figlio gli userei al volo senza rimpianti!

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Aggiornamenti:

 

E' il terzo giorno dell'operazione Odissey Dawn in Libia. Gli attacchi, dopo una notte di incursioni, sono calati di intensità con la luce. Intorno alle 11.30, però, aerei da guerra francesi - dopo non aver partecipato alle operazioni domenica, a cui hanno invece preso parte i Tornado italiani - sono decollati in vista della ripresa delle operazioni: lo ha riferito il ministro della Difesa transalpino. Fino a questo momento, non si registrano spari di contraerea, mentre a Tripoli le attività quotidiane sembrano proseguire normalmente. Un portavoce degli insorti, però, ha riferito che le forze lealiste stanno portando a Misurata dei civili per utilizzarli come scudi umani. Gheddafi, da par suo, ha esortato tutto il popolo libico a partecipare ad una "marcia verde popolare strategica" verso Bengasi, impugnando rami di ulivo, "per fermare l'aggressione straniera". Lo ha annunciato l'agenzia ufficiale Jana, e secondo il Colonnello la marcia dovrà riunire decine di tribù. I rami d'ulivo saranno il simbolo di "un'iniziativa pacifica per non fornire pretesti ai nemici che attaccano la Libia e che cercano di impadronirsi delle sue risorse".

 

"NESSUN MISSILE ITALIANO" - Dell'operazione dei Tornado italiani ha parlato Nicola Scolari, 38 anni, uno dei tre piloti italiani impegnati nella missione contro la Libia. "Ieri sera abbiamo solo pattugliato la zona nei pressi di Bengasi ma non abbiamo ritenuto di lanciare i missili contro i radar".

 

MORTO FIGLIO GHEDDAFI? - Domenica gli attacchi hanno colpito il bunker di Muammar Gheddafi a Tripoli, distruggendone una parte. Il segretario alla Difesa Usa, Robert Gates, ha però riferito che "l'uccisione di Gheddafi non è un obiettivo della Coalizione". Nella mattinata di lunedì sono circolate voci circa la morte di Khamis Gheddafi, figlio del Colonnello. Lo ha annunciato il sito dell'opposizione libica al-Manara, che ha riferito che sarebbe morto per le ferite riportate nei giorni scorsi, quando un pilota dell'aviazione libica, passato con l'opposizione, avrebbe aperto il fuoco contro di lui nei pressi della caserma di Bab al-Aziziya, nel centro di Tripoli. Una fonte del governo libico, però, ha smentito la notizia, definendola "senza senso".

 

SECONDA FASE - Secondo l'ammiraglio Usa Mike Millen, è terminata la prima ondata di attacchi, con cui è stata stabilita la no-fly zone sui cieli della Libia, quello che prevede la risoluzione 1973. Dovrà adesso cominciare la seconda fase, che prevede l'attacco alle forze di rifornimento delle truppe del Colonnello Gheddafi.

 

BOMBE A ZINTAN - Il regime di Gheddafi, pur indebolito, non sembra né volersi arrendere né rispettare il "cessate il fuoco" dichiarato domenica sera. Le brigate fedeli al raìs, riferisce una fonte dei ribelli citata dall'emittente tv al Arabiya, in mattinata hanno bombardato il centro della città di Zintan, in Tripolitania.

 

FRATTINI - Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, giunto a Bruxelles per il Consiglio affari esteri, ha sottolineato come "non ci deve essere una guerra in Libia, ma lo stretto rispetto della risoluzione 1973 dell'Onu". Questo l'auspicio espresso dal ministro, che ha sottolineato: "L'obiettivo della missione è quello di proteggere la popolazione libica".

 

GB E USA - Nella notte tra domenica e lunedì hanno effettuato incursioni diversi velivoli britannici. "Per la seconda volta, anche il Regno Unito ha lanciato dal Mediterraneo missili da crociera Tomahawk da un sommergibile di classe Trafalgar nel quadro di un piano coordinato della coalizione per applicare la risoluzione" Onu, ha spiegato il generale John Lorimer in un comiunicato del ministero della difesa britannico. Gli Stati Uniti, da par loro, hanno annunciato che nei prossimi giorni passeranno il comando dell'operazione. Barack Obama ha intenzione di consegnare l'incarico di guidare l'intervento Nato a Francia e Gran Bretagna.

 

BILANCIO - Emergono intanto le prime cifre del conflitto. Secondo il portavoce del Consiglio nazionale di transizione di Bengasi, Hafiz Ghoga, "i nostri morti sono più di 8milia", soltanto quindi tra le fila dei ribelli. Il governo francese ha riferito di non avere informazioni in merito a civili uccisi.

 

Fonte: Libero-news

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Quest'0attacco alla libie mi è sembrato gratuito e solo per scopi economici velati da scopi di pace internazionale. Stanno mettendo in crisi un paese già straricco di problemi , i bombardamenti uccidono chiunque senza motivo. Per un mondo che dovrebbe tendere all'unità ( soprattutto all'ignobile ok dato dalla Nato )è davvero una cosa vergognosa....

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Cito da "La Repubblica":

 

IL CASO

Frattini: "Comando Nato o gestiamo noi le basi"

Scontro con la Francia. Tensione con la Lega

In piena missione scoppia il caso di chi ha il comando delle operazioni. L'Italia si impunta, la Norvegia sospende la sua partecipazione. Parigi risponde: "Seguiamo il dettato Onu". Domani si discute la richiesta del Pd di un voto a Montecitorio. La Lega lavora ad una propria risoluzione. Berlusconi a Bossi: "Non c'erano altre strade"

 

Frattini: "Comando Nato o gestiamo noi le basi" Scontro con la Francia. Tensione con la Lega Umberto Bossi

ROMA - Le operazioni militari contro il regime di Muammar Gheddafi vanno avanti, ma chi e come gestisce il coordinamento dei raid aerei e dei bombardamenti al momento è tutt'altro che chiaro. Al ministro degli Esteri Franco Frattini, che parlando da Bruxelles ha auspicato il comando della Nato, pena il ritiro della disponibilità all'utilizzo delle preziose basi italiane, ha risposto a breve giro il ministero francese della Difesa. "La Francia applica pienamente e unicamente la risoluzione 1973 delle Nazioni Unite, che corrisponde anche alla visione della diplomazia italiana", ha precisato il portavoce del dicastero, il generale Philippe Ponthies.

 

"Se la Nato non assumerà a breve il coordinamento delle operazioni militari, dovremo studiare un modo perchè l'Italia assuma la responsabilità del controllo delle proprie basi", aveva precisato Frattini, aggiungendo che "l'Italia sta lavorando perché fra domani e dopodomani la Nato assuma la guida delle operazioni. Se no faremo valere il principio secondo cui le responsabilità di tutti ricadono su tutti". L'Italia, ha ricordato il capo della Farnesina, ha accettato "in una primissima fase" di partecipare alla coalizione dei volenterosi che opera attraverso tre comandi, quello Usa a Napoli Capodichino, quello britannico e quello francese. "E' però chiaro che, se siamo partiti con un'azione urgente, ora torniamo alla fisiologia, alla regola, che è il coordinamento della Nato". Infatti, ha ribadito

"la corresponsabilità delle decisioni deve essere garantita".

 

Una posizione condivisa da Londra. "Col tempo vogliamo che il comando e controllo dell'operazione passi alla Nato", ha detto il premier britannico David Cameron alla Camera dei Comuni. Ma secondo la Francia l'ipotesi di un comando affidato all'Alleanza atlantica non è realizzabile. "La Lega araba non vuole che le operazioni siano interamente messe sotto la responsabilità della Nato", gli ha sottolineato il ministro degli Esteri Alain Juppè al termine della Consiglio Ue con i colleghi dei 27.

 

Una situazione di incertezza che rischia di incrinare il fronte diplomatico faticosamente messo insieme e che ha già fatto la prima vittima. La Norvegia ha annunciato infatti di aver sospeso la sua partecipazione alle operazioni militari in Libia finché non sarà chiarita la questione del comando.

 

Ma oltre che nelle relazioni internazionali la caotica gestione dell'intervento in Libia sta creando spaccature e tensioni anche sul fronte interno. La partecipazione di aerei italiani alle manovre in Libia ha riacceso infatti il malumore della Lega per una decisione che Berlusconi sembra in una certa misura aver subito. Lo stesso Berlusconi, durante il Consiglio dei ministri straordinario di stamattina, avrebbe spiegato a Bossi "che un'altra strada non esisteva" e che l'Italia non poteva rischiare di rimanere ai margini e subire solo le conseguenze di quanto deciso da altri. Soprattutto in vista dell'emergenza immigrati e profughi.

 

Rettiche e mezze frenate che trovano spiegazione nell'evidente contrarietà del Carroccio. Una tensione che l'opposizione non manca di sottolineare. Per questo la conferenza dei capigruppo della Camera, convocata per domani alle 12,30, esaminerà la richiesta avanzata ufficialmente dal capogruppo Pd Dario Franceschini al presidente Gianfranco Fini di far esprimere con un voto l'aula della Camera sull'intervento in Libia. Un passaggio che trova il via libera di Terzo polo, la Lega, l'Idv e i responsabili."Data la delicatezza della situazione, i molti distinguo all'interno della maggioranza, è assolutamente indispensabile che sia proprio il presidente del Consiglio, mercoledì, a rappresentare al massimo livello il governo in questo passaggio" dice Lapo Pistelli del Pd. Per Antonio Di Pietro dell'Idv "dall'intervento umanitario e di interdizione si sta rischiando di passare a un intervento di colonizzazione, e questo è pericoloso".

 

Dal suo canto la Lega lavora ad una risoluzione che chiederà il rispetto degli accordi commerciali su gas e petrolio, l'assoluto rispetto della risoluzione Onu, la necessità di un coordinamento Nato, l'assunzione di responsabilità dei paesi della coalizione a farsi carico di una quota di profughi, il blocco navale per contrastare l'immigrazione clandestina e prevenzione e contenimento delle infiltrazioni terroristiche. Sul documento potrebbe esserci - sempre secondo quanto si apprende - una convergenza del Pdl. "Se accadrà, vedremo. Per ora mi sembra ci sia condivisione delle nostre clausole che sono sono tutte di buonsenso" dice il ministro leghista Roberto Calderoli.

 

"Stiamo lavorando ad una risoluzione che prevede che tutti i paesi europei si facciano carico degli arrivi - aggiunge il ministro dell'Interno Roberto Maroni - Spero che tutto il parlamento voti la risoluzione, dopodichè tutto il governo continuerà a fare pressione per ottenere". La Russa ascolta e rassicura: "Non vedo grandi divisioni nella maggioranza, la Lega non ha frapposto ostacoli. L'Onu non lasciava scelte, la risoluzione ci imponeva di stare dalla parte della comunità internazionale o contro".

 

(21 marzo 2011)

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intanto i francesi la smettessero di fare i padroni, xchè non sono loro a comandare e poi è chiaro che vogliono il petrolio libico al posto nostro...dato che sono gli unici a non averne in Libia di pozzi di petrolio per il loro paese....che falsi ipocriti sti' francesi! soprattutto quel Sarkozy di stò c.....! :ink:

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